Tra il Novembre del 1944 e l'Aprile 1945 vennero lanciate quasi 10.000 tonnellate di bombe sulla linea del Brennero tra Verona e Innsbruck. Più di 20.000 bombe furono sganciate dal 12° e 15° USAF su Ala, Avio, Mori, Rovereto, Trento, Lavis, S.Michele all'Adige ed altre località della valle dell'Adige, rendendo i circa 150kmq di territorio trentino una delle aree più densamente bombardate in Italia. Le aree con importanti obiettivi strategici quali ponti, linee ferroviarie vennero ripetutamente attaccate. Ma molte bombe non esplosero come previsto ed una frazione consistente (10%) non esplose del tutto. Nel migliore dei casi, una bomba su quattro potrebbe essere ancora da recuperare: è possibile che più di 500 ordigni risultino inesplosi e tuttora sul territorio trentino.
Questo progetto si propone di ridurre in modo sistematico il rischio di ritrovamento accidentale di bombe inesplose, fonte di pericolo e disagio per la popolazione. La disponibilità di una base dati georeferenziata e la stima della distribuzione spaziale del rischio permetteranno la pianificazione degli interventi sul territorio e la riduzione di rischi, costi e le operazioni di ricerca e disinnesco.
Lo sviluppo della mappa del rischio potenziale è basato sull'integrazione in un sistema informativo Gis di dati originali di archivio (ordini di missione, elenchi dettagliati di bombe, rapporti di attacchi) e tecnologie per l'analisi aereofotogrammetrica delle immagini di ricognizione d'epoca.
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